2024 – cosa sperare
La ricostruzione della fiducia è lenta, aree e corridoi in cui senti gli spifferi, colonne su cui posarsi serenamente, con stima e affetto, pozzanghere che non sembravano così profonde e così melmose. Ci ho impiegato forse tutto l’anno, ma alla fine penso d’aver imparato a schivare le stilettate, e, lentamente, a capire che l’ingratitudine e la disonestà fanno vivere male chi le esercita, non chi, come me, le subisce. E ancora domani sarà e deve essere: nel mio sorriso, sconfitta altrui.
Blog, mio Quaderno Proibito, blog, pagina bianca, mio blog, tu sai che pubblichi un decimo, un centesimo di ciò che scrivo, quotidianamente, mia malattia, se non spingo i tasti sul Mac, non suona davvero la realtà che mi è attorno, se la racconto, esiste, se la descrivo non muore, si colora e odora, non farmi smettere di sbocciare parole, lascia che la vita fluisca nei miei polpastrelli. Fammi scolpire sogni.
Lo guardo, il mondo, un po’ ne sono costretta, un po’ è vestigia d’antica passione. L’anno prossimo ci saranno elezioni che potranno cambiare il volto del pianeta, ne leggerò, le seguirò, applaudirò, sarò disperata. E poi farò finta che no, non è vero, che una parte del mio cervello è interamente bloccata su novembre, sugli Stati Uniti, sul dramma inestimabile che comporterebbe la rielezione di Donald Trump.
Corri, Cate, corri, come Forrest Gump, corri senza meta, non correre perché serve al tuo corpo – a non farlo correre verso la vecchiaia –, corri perché ti insegna a respirare, corri se non ti va di farlo, corri se ti sembra inutile, ma corri, anche piano, o veloce con rabbia, corri all’aperto, sempre, non chiuderti, abbraccia il cielo, il verde, la pioggia, corri, afferra quella linea di libertà, tu corri e aumenta, e quando nel quartiere ti additano, tu sei quella che corre, a te sembrerà solo che siano gli altri a stare fermi.
Caterina, su idea di Anna Eva Laertici
[foto dell’autrice, Recanati (MC), luglio 2023, volat irreparabile tempus… e allora corri!]