Pezza calda
40 gradi all’ombra
100 % umidità
800 posti dove dormire
E tu scegli di starmi addosso
Siamo sudatissime, coi capelli appiccicati
E’ un attimo e puzziamo di mozzarella scaduta
E i vestiti diventano di un altro colore, una seconda pelle
Potevi dormire ovunque, in questa sauna estiva
Avevo subdolamente infilato fra noi uno dei tuoi peluche
La pecora, la talpa… oppure il gatto?
Hai scelto me
Ti spalmi su tutto il mio corpo, non ti basta sudarmi su un fianco
Vuoi la spalla, il braccio, la pancia
E l’altra spalla, l’altro braccio, ancora la pancia
Sono una vasca da bagno, una pozzanghera
Improvvisamente riecheggia nelle mie orecchie una voce lontana:
“sei una pezza calda, Caterina”
C’è stato un tempo remoto in cui ero io a scegliere
Mi appiccicavo come francobollo umidiccio a lei
E’ curioso, ma non ricordo nemmeno avessi caldo
Però mi diceva “ecco che arriva la mia pezza calda”
Non sentire, non chiedere, non sapere
ciò che pensa ora è la mia condanna
Non poterle dire che ora
sono io a chiamare te ‘pezza calda’
è il mio ergastolo.
Caterina