2023 – cosa conservare
Ci sono mezzi che fanno i luoghi.
La bici: nei tanti chilometri che mi hanno indurito le cosce sotto il cielo terso e mediterraneo, una paella come ricompensa, l’emozione di un viaggio da occhi sgranate e prime volte.
Il vaporetto: dalla nebbia uscire e assaggiare a poco a poco la magia, l’assurdità d’una città su mille canali, è un arcipelago, lì lavorano il vetro, di là i merletti, c’è l’acqua alta, compra gli stivali, ma scherzi, non è più bello bagnarsi fino alle ginocchia e saltellare schizzando tutti?
Far parte di una comunità con cui scalare montagne incantate in estate, piccarsi con autori o perdersi in loro, confortarsi davanti a ingiustizie perpetuate, esplorare Paesi o tempi lontani. Dentro pagine come valigie traboccanti, la curiosità come passaporto.
Leggere mi fa venire voglia di leggere.
Ci siamo chiesti perché con lei sì, le altre sembrava ci avessero assuefatti, cos’è scattato, cosa ci ha fatto particolarmente male, non è forse solo la goccia che ha fatto traboccare i nostri vasi colmi di patriarcato? Cosa c’è da conservare in un dolore, se non la forza che ne è scaturita, la coscienza collettiva; e quel trovarsi lì, dopo pochi giorni, in tante, in tanti, in quanti non immaginava nessuno, in un freddo, splendido giorno di novembre.
Se domani sono io, mamma, se domani non torno, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.
Prenditi il tuo tempo, conserva i tuoi spazi. Oppure allargali, condividili, e facci entrare solo chi vorresti. La scelta di seguire due passi, quattro occhi, bellissimi e diversi, una manina che si tende alla ricerca, il piede che avanza danzando, mi state a sentire? Beh, non sempre, però che memoria, devo misurare le parole, che varietà di lessico, ma è ancora all’asilo!, le piace tanto scrivere ma chiacchiera molto… chissà da chi ha preso, signora maestra.
Caterina, su idea di Anna Eva Laertici
[foto con e dell’autrice: e accipicchia quanti turisti, al Circo Massimo, il 25 novembre 2023]