E me sa che me so’ sbajata

E me sa che me so’ sbajata

23 Maggio 2023 2 di Caterina

Ho la netta sensazione d’aver sbagliato.


I compleanni servono a fare i bilanci.

È sbagliato fare i bilanci il giorno del compleanno.

Ho sbagliato a credere di poter riprendere vecchie amicizie: la quarantenne di oggi le annoia. Loro sono eventi, serate, vita piena di sapori, e non sbagliano a tenersi alla larga dalla zavorra che sono. Chissà, forse annoio anche gli amici di vecchia data, ma hanno avuto più tempo per perdonarmi e sono sempre lì. E sbaglio, nel non dire loro sempre quanto gli voglio bene.

Sbaglio ogni volta che vado a correre, perché non mi piace correre, non mi diverte, non mi rilassa, non mi distrae e sbaglio ogni volta che scelgo di non fare sport, perché non sto bene il raro giorno in cui non mi muovo e dormo male.

Sbaglia una madre a sentire la mancanza della propria, perché non c’è più tempo per essere figlia, c’è la fretta d’essere responsabile e guida per altri, ma sarà stato sbagliato pure non essere stata figlia, quando le altre lo erano? Era sbagliato invidiarle. È sbagliato invidiarle ancora?

Non sbaglio nel fare la carbonara, sono proprio brava a farla, nel gusto, nel profumo, nel colore è arte, ma sbaglio nel mangiarla, perché poi ho i sensi di colpa.

Ho sbagliato quando ho pensato di poter costruire un percorso con qualcunə a lavoro. Ma sbaglio pure se non ci credo, se non ripongo fiducia nelle persone, perché è questo ciò che voglio fare, che ho studiato, su cui ho puntato tutta la mia professionalità, la mia deontologia.

Sbaglio nel leggere le notizie, che mi angustiano, angosciano. Sbaglio nel pensare che – ma poi per fortuna non faccio questo sbaglio – potrei disinteressarmi di ciò che avviene nel mondo e della Cosa Pubblica.

Ho sbagliato nel mettere sù questo blog? Cosa mi dà scrivere, se non la certezza di perdere il mio tempo prezioso? E quanto sbaglio, ogni volta che invece non scrivo e mi tengo dentro un urlo imploso e mi sanguina lo stomaco, l’utero, il cuore, e se solo avessi scritto l’avrei tirata fuori, la mia urgenza, la mia disperazione, la mia felicità, la mia solitudine?

Sbaglio nel seguire il calcio, e infatti me ne sto disintossicando, ma poi quanto manca al 31 maggio?

Ho sbagliato a lamentarmi della pioggia, se poi la cascatella tornata dopo anni nel parco mi ha rubato un sorriso, un raggio di speranza s’è fermato nelle rughe dei miei occhi, sì, ma quando arriva il caldo, ho tanti vestiti a maniche corte, e ora ho braccia muscolose o forse è sbagliato, per una donna, avere braccia muscolose. Ma sarà ancora più sbagliato, per una donna, domandarsi cos’è sbagliato per una donna?

Sbaglio quando rispondo alle provocazioni e sbaglio e mi pento e ci soffro quando invece le lascio correre e avrei potuto rispondere, e avrei potuto reagire, e avrei dovuto non far più passare certe parole, certi messaggi e sbaglio, sbaglio e ho sbagliato e sbaglierò.

Ho sbagliato a non festeggiare e poi ho sbagliato a festeggiare, che senso ha, con l’età che ho, avere ancora certi abiti, lasciare che i capelli bianchi argenteggino su magliette da ragazza, lo fai per loro, lo fai per gli altri, e sbagli a guardarti allo specchio, e sbagli a non guardartici più.

Sbaglio a spendere soldi, sbaglio a metterli da parte, ho sbagliato a cambiare casa, avrei sbagliato a non farlo, sbaglio a restare avvinghiata a luoghi, persone, odori che c’erano allora e quelli di oggi ne sono tiepida imitazione, la parte farsesca, lasciarli andare avrebbe più senso, ma il senso non lo colgo mai, e quando c’è da capire, io sbaglio.

Ho sbagliato a postare sui social, a non essere offline, oppure sbaglio a non vivere il mio tempo: con una storia, una foto e una frase finalmente mostrerò a tanta gente i miei sbagli.

Sbaglio a rimproverare, redarguire, indicare la strada, perché la strada è smarrita, e nella selva selvaggia aspra e forte io non sono Virgilio, ne cerco uno e se lo trovassi, non lo riconoscerei.

Ho sbagliato ad ascoltare quelle canzoni, a rileggere le poesie su cui mi struggevo da adolescente, perché sono una ginnasiale, e che patetico sbaglio restare teenager, ma con il male alla schiena e le smagliature della gravidanza, quando c’è stata una torta, le candeline, troppe, e il tuo compleanno.


E i compleanni servono a fare i bilanci.

Ma è sbagliato fare i bilanci il giorno del compleanno.


Caterina

[Foto che ritrae l’autrice intenta a chiedersi se la candelina vada spezzata o no]
[…e poi l’ha spezzata]