Ora che mi leggi
M’hai chiesto se so scriver le poesie,
ora che sfogli libri e filastrocche;
però non so se le parole mie
a te, crescendo, suoneranno sciocche.
Sui fogli, sai, io agito la penna
sin da quand’ero come te, su per giù.
E se adesso la mano mia tentenna
è l’emozione che a leggermi sia tu.
Anzi, adesso mi fermo e rifletto:
se scrivo da sempre, continuamente,
su tutto, è perché è tempo che aspetto
d’averti, la lettrice più esigente.
Guarda bene, qui, tra queste parole:
ci troverai me, che, comunque vada,
mi farò luce di un raggio di sole
per illuminarti i passi, la strada.
Osserva pure la punteggiatura:
sono anche lì il mio materno amore,
la voglia di proteggerti, la cura
nell’innaffiare te, sbocciante fiore.
Vedi? Di tutto sei destinataria,
d’ogni mio gesto, promessa, richiamo…
cucciola sdentata con prese d’aria
nella bocca, io – per sempre – ti amo.
Caterina, mamma
[metro: quartine di endecasillabi – poi ti spiego che significa – a rima alternata ABAB]
[Foto scattata dall’autrice, ruota panoramica, Luneur, Roma, giugno 2023]