Arancione
E’ quando sei sparata sull’Appia in Smart, sono le 2 di notte, sorridi al tuo ex quartiere e ai suoi semafori del cazzo che da brava ragazza rispetti
E’ quando ti attraversa la strada un uomo a torso nudo e pantaloncini, rincorre un pallone, con altri ragazzi hanno scelto di giocare ora
E’ quando hai nel corpo la vita e la vodka che scorrono
E’ quando lei è incinta, non l’hai mai vista con un chilo in più, ora ha la pancia ed è bellissima
E’ quando lui s’è sposato, era commosso, anche tu
E’ quando non capisci quanto ami, se ami, chi ami, perché
E’ quando senti il mondo attorno, ci sono e tu li vuoi, lotteresti per averli
E’ quando ti frega di tutti ma anche non ti frega un cazzo
E’ quando hai bevuto merda, poesie struggenti, tramonti e sale, solitudine nera
E’ quando risorgi mentre la radio trasmette ‘Who’s that girl’ e canti a squarciagola
E’ quando hai visto la Roma e ti sei avvelenata, ma l’hai vista con tua zia che non è una zia, è il sangue che ti scorre nelle vene, che Dio pensava d’averti tolto e invece tu caparbia ce l’hai ancora
E’ quando ridi, ridi a crepapelle e non ricordavi il suono delle tue risate
E’ quando hai voglia, è tutto così suggestivo
E’ quando sei leggera e ti dicevano ‘pesante’ e ora ti vesti di arancione, che colore da coatta, lo penseranno tutti, ma tu invece sei l’arancione, sei il sole che spacca le pietre, sei l’evidenziatore che illumina gli altri
E’ quando ti butti truccata e in mutande nel letto, troppo sfatta e stanca per sistemarti, metterti il pigiama e lavarti i denti… ti sei tolta le lenti e ti pare già tanto
E’ quando hai il mac sulle gambe e la sbronza la esorcizzi in un fiume di parole
E’ quando stai così
che pensi
posso morire anche ora. E’ tutto perfetto. Scriveteci solo:
“Amava Roma, gli amici, la liquirizia. Chiese il futuro, non lo ottenne. Morì cogliendo l’attimo”
Anna Eva Laertici