
La coscienza della fortuna
Scrivere un sonetto non so davvero,
per te, piccola musa, mia creatura,
prenderò la penna senza paura,
ti narrerò del mio amore sincero.
Ti starò accanto a dirti “Io c’ero!”
sorriderò, se la vita è dura,
anche se è contro la tua natura
di serio e fermo Cavaliere Nero.
Ti donerò i sogni che vorrai,
fede poca, più poesia che scienza,
e dei tuoi nonni che non vedrai mai
i nostri racconti; e ancor la coscienza
della fortuna da due anni è ormai
la meraviglia della tua esistenza.
Caterina, mamma
[metro: sonetto, endecasillabi, ABBA ABBA CDC DCD]